lunedì 16 aprile 2012

Scegliere la bici elettrica in base all'uso che se ne fa

Nei cataloghi delle ormai numerose ditte che propongono biciclette a pedalata assistita compaiono biciclette che potremmo far rientrare, fondamentalmente in tre categorie.
1) Bici da città;
2) Bici per il tempo libero;
3) Bici da escursione.
La scelta del tipo di bici da acquistare va fatta aasolutamente in base alle proprie necessità ed all'utilizzo effettivo che della bici elettrica si farà.

Le bici da città sono assolutamente quelle da preferire per il tragitto casa-lavoro e per i piccoli impegni quotidiani. Da preferire maneggevoli e 'ben pedalabili' anche a motore spento saranno fedeli compagne della piccola commissione, della bolletta da pagare e della spesa di pane e latte. Dotate spesso di un portapacchi robusto dotato di cestello asportabile, strumento molto flessibile ma facile allo 'scippo', la bici da città è il vero best seller del settore.

Le bici per il tempo libero includono mezzi anche un pò curiosi a tre o quattro ruote, con più di un motore o più di una postazione dotata di pedali hanno spesso capacità di carico simili a quelle delle piccole auto a due posti ed assicurano tanti e tanti chilometri di divertimento in compagnia.

Le bici da escursione comprendono invece le mountain bike con motori anche più potenti di quanto omologabile per la circolazione su strade aperte al traffico. Ed in effetti è proprio per l'utilizzo esclusivo su aspri percorsi di montagna che mi sentirei di consigliare l'acquisto di un mezzo non omologato.

Definizione di bici elettrica

Nei suoi tratti generali una bici elettrica è sostanzialmente identica ad una comune due ruote a pedali.
Essendo però dotata di un motore elettrico essa consente di alleggerire lo sforzo che l'utente dovrà fare durante la pedalata, moltiplicando, assitendo l'utente nel suo procedere.
In sostanza l'utente applica una forza al pedale ed il motore elettrico lo moltiplica fino però ad una velocità massima di 25 chilometri orari.
Il limite di velocità è stato imposto da una direttiva europea poi recepita nel nostro codice della strada (in particolare all'articolo 50 (velocipedi) ed agli altri relativi all'omologazione delle biciclette).

La distinzione più importante che va fatta è infatti tra le bici elettriche, dette anche pedelec o EPAC - Electric pedal assisted cycle e le biciclette elettriche con motore autonomo. In queste ultime infatti il motore non ha bisogno che si stia pedalando per entrare in funzione.
Un vantaggio? Solo se non si considera il fatto che esse diventano così dei veri e propri ciclomotori con tutto ciò che ne consegue in termini di obblighi assicurativi, di bolli e di obbligo del casco (che resta in ogni caso consigliato).
Le bici a pedalata assistita sono inoltre soggette ad alcuni vincoli cui non sono soggette le bici con motore autonomo.La potenza del motore non può infatti essere superiore a 250 watt, e qui occorre fare attenzione alle dizioni ‘Versione per l’esportazione’ o semplicemente ‘Non omologata per uso stradale’ che si trova su alcuni cataloghi.
E come già detto la velocità massima a cui interviene l’assistenza alla pedalata non può essere superiore ai 25 chilometri orari.