lunedì 16 aprile 2012

Definizione di bici elettrica

Nei suoi tratti generali una bici elettrica è sostanzialmente identica ad una comune due ruote a pedali.
Essendo però dotata di un motore elettrico essa consente di alleggerire lo sforzo che l'utente dovrà fare durante la pedalata, moltiplicando, assitendo l'utente nel suo procedere.
In sostanza l'utente applica una forza al pedale ed il motore elettrico lo moltiplica fino però ad una velocità massima di 25 chilometri orari.
Il limite di velocità è stato imposto da una direttiva europea poi recepita nel nostro codice della strada (in particolare all'articolo 50 (velocipedi) ed agli altri relativi all'omologazione delle biciclette).

La distinzione più importante che va fatta è infatti tra le bici elettriche, dette anche pedelec o EPAC - Electric pedal assisted cycle e le biciclette elettriche con motore autonomo. In queste ultime infatti il motore non ha bisogno che si stia pedalando per entrare in funzione.
Un vantaggio? Solo se non si considera il fatto che esse diventano così dei veri e propri ciclomotori con tutto ciò che ne consegue in termini di obblighi assicurativi, di bolli e di obbligo del casco (che resta in ogni caso consigliato).
Le bici a pedalata assistita sono inoltre soggette ad alcuni vincoli cui non sono soggette le bici con motore autonomo.La potenza del motore non può infatti essere superiore a 250 watt, e qui occorre fare attenzione alle dizioni ‘Versione per l’esportazione’ o semplicemente ‘Non omologata per uso stradale’ che si trova su alcuni cataloghi.
E come già detto la velocità massima a cui interviene l’assistenza alla pedalata non può essere superiore ai 25 chilometri orari.

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